Dizionario dell'Economia Digitale (parte 1)

da "Dizionario dell'Economia Digitale"



PRESENTAZIONE
Si è fatto un gran parlare negli ultimi anni di Internet e della cosiddetta "new economy".
Internet ha acceso gli entusiasmi con il suo profumo di nuovo epidemico e rivoluzionarlo e molti hanno confuso la bolla finanziaria con l'avvento di una nuova economia.

Ma le leggi dell'economia non mutano e le imprese continuano a perseguire - come è sempre accaduto - la creazione di valore economico.
Certo qualcosa è cambiato e la differenza si avverte.
Internet e le tecnologie ICT hanno cambiato il modo di fare impresa, trasformandolo in un insieme di attività sempre più orizzontali e connesse, molto più centrate sul cliente e sulle sue aspettative, assolutamente più tempestive e reattive al cambiamento.

Le imprese sono divenute estese -- insiemi di aziende che si alleano per ottimizzare i risultati operativi, creare valore e conseguire vantaggio competitivo.
Possono lavorare all'unisono, con un'unica impresa-rete, perché oramai le tecnologie ICT lo consentono e sempre più lo consentiranno nel prossimo futuro, che è il futuro dell'ampia banda e del wireless, delle applicazioni multimediali per l'impresa, delle corporate TV e dei punti vendita multimediali.

È questo il vero senso del cambiamento. Non una nuova economia, ma un economia fortemente trainata dalle nuove potenzialità degli strumenti ICT, dei quali è divenuto impossibile fare a meno: una economia di rete.
Il compito di un Dizionario non è riflettere il balenare di un fenomeno mutevole, ma storicizzare l'esistente, coglierne gli elementi durevoli e le spinte evolutive. E ciò mediante un lungo percorso che passa per migliaia di termini e di definizioni, di distinzioni e precisazioni. In questo senso, era forte l'esigenza dl un'opera che potesse indicizzare e codificare il nuovo che ci si è rovesciato addosso a valanga negli anni recenti. Anzi, ciò che del nuovo è sopravvissuto al volatilizzarsi del primi entusiasmi ed è divenuto un asset durevole della quotidianità del fare impresa e del mercato.
Un Dizionario è anche - in fondo- un modo di fare ordine, di sistematizzare in un nuovo assetto le conoscenze e le esperienze utili, con uno sguardo pragmatico al futuro.
Questo era l'obiettivo dell'opera: lo abbiamo perseguito al meglio delle nostre capacità, ma anche con ha serena coscienza che un termine negletto e una migliore definizione saranno perennemente in agguato nella nostra mente. Pronti a balzare fuori solo a testo pubblicato: è la maledizione del dizionari.

In questo percorso abbiamo operato delle scelte e avuto dei compagni di viaggio: vorrei rendervi conto delle prime e rendere merito ai secondi.

Le scelte. Abbiamo deciso di inserire voci biografiche dedicate a individui che abbiano sensibilmente inciso nell'evoluzione dell'economia tradizionale a economia di rete; abbiamo però rinunciato a molti fra coloro che sono attualmente in itinere, privilegiando chi si è distinto - seppure per un unico passo - per avere conseguito un risultato storicizzabile. È stata una scelta strategica.
Abbiamo omesso tutti gli italiani e questa è stata, invece. una scelta tattica. Il Dizionario gode infatti del qualificato contributo di molti dei protagonisti italiani dell'economia di rete: dedicare loro un lemma sarebbe parso piaggeria; d'altra parte, qualsiasi involontaria omissione di coloro che non hanno collaborato sarebbe sembrata frutto di acrimonia. Ergo, nessun italiano. Salomonico, ma efficace.
Abbiamo dedicato molto spazio alle tendenze evolutive. Per esempio, all'ampia banda e al wireless, alle applicazioni ICT innovative, ai trend di marketing e di comunicazione per l'impresa. Abbiamo peraltro omesso di citare, o trattato solo succintamente, alcuni fenomeni (o applicazioni, o trend, o aziende) che pure hanno goduto di recente successo, ma hanno poi dovuto cedere il passo quando si è entrati nella fase di maturità dell'economia di rete. Ogni scelta è stata operata in buona fede, ma - come tutte le decisioni - risente di soggettività autorale.

I compagni di viaggio. Ho lasciato per ultima questa nota perché mi è molto cara.
Il gruppo centrale è costituito dal mio team di ricerca: una trentina di fenomenali giovani profeti dell'evoluzione del tempi che mi assistono nella quotidianità della vita universitaria, di ricerca e di progetto. Hanno dimostrato una tenacia e una puntigliosità d'altri tempi nel certosino lavoro dei distinguo e delle puntualizzazioni e nel perseguimento ostinato, per ogni possibile dubbio o quesito, della migliore delle risposte. Senza questa squadra e il suo entusiasmo il Dizionario non avrebbe mal visto la luce.

Ma l'accuratezza è un abito poco appariscente (come spesso accade ai valori reali), resta sullo sfondo e ben si sposa con la vivacità di pennellate d'autore per essere valorizzata. E nata cosi l'idea di invitare all'agone i testimonial di eccellenza della scena italiana: per assegnare loro le voci più significative e controverse del Dizionario e averne in dono approfondimenti qualificati. La corona circostante (il team esteso o il team-rete, se cosi vi aggrada chiamarlo) è costituita da oltre centoventi fra le voci più autorevoli dell'economia di rete in Italia. Sono prevalentemente amici che hanno condiviso con me le querelle, i vaticini e le sorprese del cammino che in questi anni recenti ci hanno portato al mutato scenario odierno e che hanno accettato di aiutarmi in questa sfida del riordinare l'esistente. Ma sono anche studiosi e professionisti che conoscevo unicamente dalla lettura dei quotidiani e che hanno consentito a contribuire alla redazione di questo Dizionario, accreditandone i contenuti con interventi di pregio.

Questi interventi costituiscono un libro nel libro, che io stesso ho letto con immenso piacere imparando da ogni testimonianza qualcosa di nuovo. Poiché auspico che la stessa cosa accada a tutti i lettori, consentitemi un suggerimento di commiato: sfogliate il Dizionario alla ricerca delle centotrentacinque testimonianze ( sono state chiaramente evidenziate sul margine esterno delle pagine) e leggete quelle che più vi interessano come se fossero i capitoli di un libro sull'economia di rete. Poi riponete pure il dizionario in un cassetto, in attesa dell'occasione per consultarlo.
Perché è questo - in fondo - il mestiere di un Dizionario: accomodarsi in panchina, ma farsi trovare pronto alla gara quando l'allenatore ti manda in campo.

Vito di Bari